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La Presbiopia consiste in una condizione oculare parafisiologica in cui il meccanismo dell’accomodazione,cioè della messa a fuoco delle immagini vicine , viene meno. Etimologicamente deriva dal greco presbys ( vecchio) e op- ( riguardante la vista).
Vecchio non in senso anagrafico ma funzionale; E’ infatti un processo che coinvolge qualsiasi persona oltre i 40-45 anni circa. Il processo di deterioramento della messa a fuoco ed accomodazione è lento e graduale; inizialmente, per i primi mesi di solito, si avvisa solo stanchezza visiva ed oculare, spesso la sera, dopo più o meno intensi sforzi visivi. Progressivamente si riesce a compensare allontanando le immagini dagli occhi siano essi testi, tablet,giornali,etc etc..ed ottimizzando una buona luminosità dell’ambiente. In queste fasi se il paziente riesce a svolgere comunque le proprie attività quotidiane da vicino, puoò non essere necessario aiutarlo con una correzione leggera, cioè un occhiale. Piano piano pero’ col passare dei mesi o in rari casi qualche anno, anche allontanando le immagini e ottimizzando la luminosita’, non si riuscirà più a mettere a fuoco le immagini vicine. A questo punto sarà necessario ed indispensabile un ausilio correttivo, sia esso occhiale o lente a contatto multifocale. L’ausilio non è terapeutico ma correttivo, nel senso che la presbiopia andrà purtroppo avanti con o senza occhiale; questo servirà solo ed esclusivamente a far vedere bene per vicino.
La presbiopia tende poi a stabilizzarsi attorno ai 55 60 anni e rimanere ferma nel tempo se non si instaurano altri fenomeni patologici oculari.
Non esistono purtroppo metodi alimentari, farmacologici o chirurgici per prevenire o posticipare la presbiopia.
Il meccanismo oculare dell’accomodazione , cioè della messa a fuoco delle immagini vicine sulla retina, è abbastanza complesso fisiologicamente e ad oggi non completamente chiarito.
Coinvolge principalmente il cristallino, cioè una lente naturale che si trova subito dietro la pupilla , ed il muscolo ciliare che contraendosi e rilassandosi, permette al cristallino di cambiare forma e curvatura, proprio come una macchina fotografica. Questi cambiamenti di curvatura fanno si che le immagini vengano messe a fuoco sulla retina. La condizione necessaria è che il muscolo funzioni bene e che il cristallino sia elastico. Purtroppo con l’età queste condizioni vengono meno progressivamente, manifestando cosi la presbiopia.
Questo meccanismo fara’ peggiorare anche da lontano le persone che sono sempre state ipermetropi , mentre paradossalmente avvantaggerà un pochino i miopi che spesso per leggere tolgono gli occhiali.

Il trattamento notevolmente più diffuso è l’occhiale. Se non si hanno già difetti di vista sarà necessaria una lente a tempiale ( occhiale) da usare solo ed esclusivamente per le attività da vicino; questa gradazione infatti qualora venisse usata anche da lontano, farà vedere male.
Se invece si hanno già difetti di vista ( ipermetropia, astigmatismo, miopia) sarà necessario o fare due occhiali, uno per lontano ed uno per vicino, oppure un occhiale progressivo multifocale che ha sulle lente diverse gradazioni per le diverse distanze.
La scelta tra queste due possibilità dipende dal paziente, dal difetto di vista presistente, da altre patologie ( ad esempio artrosi cervicale) e va fatta dopo un attente valutazione personale ed oculistica.
Altra possibilità se non si hanno grossi difetti di vista preesistenti, è l’utilizzo di una lente a contatto multifocale progressiva che permette la maggior parte delle volte , di vedere bene lontano e vicino ai quei pazienti che non sopportano l’occhiale per motivi oculari o estetici. Necessita a differenza dell’occhiale di una manutenzione maggiore , di diverse prove dall’ottico considerato che non tutti tollerano le lenti a contatto ed un’attenta profilassi igienica nel loro utilizzo.
Iniziano ad esserci i primi dati attendibili su trattamenti laser e parachirurgici che sembrano abbastanza incoraggianti anche se purtroppo non con follow up lunghi.